JOHANN JOACHIM WINCKELMANN (1717–1768) IN OCCASIONE DEI 300 ANNI DALLA NASCITA
Il 5 febbraio al M.A.X. Museo di Chiasso in Svizzera si inaugura la grande mostra che celebra i “Monumenti antichi inediti” di Johann Joachim Winckelmann, opera fondamentale di uno fra i più raffinati studiosi della cultura classica, teorico e padre della disciplina della storia dell’arte.
In più, 20 matrici in rame, 14 prove di stampa, ritratti di Winckelmann, dipinti e tre reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico di Napoli, tra cui un lacerto di una pittura romana di Pompei, la mostra presenta tutte le 208 tavole incise contenute nell’editio princeps del 1767 in due volumi e nei relativi manoscritti preparatori.
Il percorso espositivo ruota attorno a un’opera fondamentale, ma poco nota e finora poco studiata, di Winckelmann: Monumenti antichi inediti (1767), l’ultima pubblicata dallo studioso tedesco, di cui si riconosce la grande influenza sul mondo del Neoclassicismo e ben oltre; l’autore, infatti, per la prima volta in maniera così rilevante, accompagna le descrizioni dei “Monumenti” con le immagini grafiche degli stessi. Si tratta di 208 splendide tavole incise, tutte siglate, affidate ad artisti di chiara fama che Winckelmann sceglie e paga di tasca propria, convinto della bontà, anche teorica, dell’operazione.
I “Monumenti antichi inediti” (1767) descritti da Winckelmann sono “oggetti dell’antico”, ovvero bassorilievi, opere d’arte, suppellettili, vasi, gemme che catturano la sua attenzione durante i suoi meticolosi studi delle antichità che ha occasione di ammirare nelle collezioni della sua cerchia – prima fra tutte, quella del Cardinale Alessandro Albani di cui è bibliotecario e stretto collaboratore dal 1758 e a cui dedica il volume –, ma anche nel corso di numerosi viaggi che intraprende a Roma e dintorni, Firenze, Napoli, Portici, Pompei quasi sconosciuta all’epoca, Caserta e Paestum.

Johann Joachim Winckelmann “Monumenti antichi inediti” editio princeps, front. voll- I e II – 1767 Biblioteca Nazionale di Napoli
Al m.a.x. museo saranno presentate le prime due edizioni italiane dell’opera: l’editio princeps del 1767 in due volumi e quella successiva napoletana del 1820 in due volumi, con l’addenda di Stefano Raffei del 1823; inoltre, i due manoscritti preparatori, esposti per la prima volta e provenienti dalla Biblioteca universitaria di medicina di Montpellier, e tutte le 208 tavole incise appartenenti alla collezione del m.a.x. museo.
A questi si accompagnano 20 matrici in rame, 14 prove di stampa, ossia incisioni all’acquaforte ritoccate a bulino, oltre a tre reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: una gemma che ritrae Zeus che fulmina i giganti, un rilievo in marmo bianco con Paride e Afrodite e un lacerto di una pittura rinvenuta a Pompei nella casa di Cipius Pamphilus con il cavallo di Troia.
Una specifica sezione della mostra proporrà ritratti incisi di Winckelmann, eseguiti da alcuni dei suoi più cari amici provenienti dalla Biblioteca comunale “A. Saffi”, Fondi Antichi, Manoscritti e Raccolte Piancastelli di Forlì – e un dipinto a olio dell’atelier di Angelika Kaufmann.
Un’altra sezione sarà consacrata alla fortuna critica dell’ultimo testo di Winckelmann, attraverso una ricca selezione di incisioni e volumi a tema. I “Monumenti antichi inediti” s’inseriscono in effetti in una lunga tradizione di raccolte di antichità illustrate che hanno il loro avvio con il Rinascimento. Ma se Winckelmann manifesta, all’inizio della sua carriera, una certa riserva nei confronti dei cosiddetti “musei di carta”, con i “Monumenti antichi inediti” si assiste a una completa riabilitazione di questo genere editoriale e l’avvio di un nuovo metodo di studio, in cui narrazione e illustrazione godono di un rapporto del tutto paritario.
Sebbene la morte prematura abbia impedito a Winckelmann di completare lo sviluppo dei “Monumenti antichi inediti”, i suoi principali continuatori, da Seroux d’Agincourt (1730–1814) a Leopoldo Cicognara (1767–1834) a Luigi Rossini (1790–1857) a Giovanni Volpato (1735–1803) considerano i “Monumenti” l’unico modello possibile di storia dell’arte, che combina appunto testo e immagini.

Johann Joachim Winckelmann, “Monumenti antichi inediti”, editio princeps, tavola 53
Accompagna la mostra un catalogo Skira (bilingue italiano/inglese).
Per ulteriori approfondimenti su Winckelmann consigliamo il prezioso volume di Klaus-Werner Haupt edito da Weimarer Verlagsgesellschaft nel 2014 in cui l’autore riesce a catturare con semplicità la grande vitalità e le immagini poetiche del suo linguaggio e dei suoi risultati accompagnandolo con un adeguato e preciso sfondo biografico.
Col patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’esposizione è promossa e organizzata dal m.a.x. museo in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che ospiterà la successiva tappa in programma dal 24 giugno al 25 settembre 2017.
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Info:
m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera)
5 febbraio – 7 maggio 2017
Museo Archeologico di Napoli
dal 24 giugno 2017
http://www.museoarcheologiconapoli.it