FE/MAIL ART – DEDICATO DONNA 1991 / 2024
Una storia di artiste ed artisti

Illustrare una delle tante iniziative curate dal Musinf di Senigallia ci offre l’opportunità di ricordare gli esordi di una struttura culturale innovativa come quella del nostro museo. Alla fine degli anni settanta del novecento, si inaugura nella città adriatica il concorso nazionale “Il Cronista dell’Anno” (1978). Nelle prime edizioni furono ideate, dagli stessi organizzatori della Federazione Nazionale della Stampa, alcune mostre collaterali di pittori-giornalisti, allestite nei locali del Palazzetto Baviera. Contemporaneamente, l’Amministrazione Comunale incaricò il Prof. Carlo Emanuele Bugatti di progettare delle manifestazioni nelle sale della Rocca Roveresca. Nacquero le prime mostre caratterizzate dagli aspetti storici del rapporto parola – immagine, a partire da alcuni esempi di pagine tipo-calcografiche della tradizione editoriale non solo italiana. Si susseguirono le rassegne: “I Carracci e le Incisioni”, “La Calcografia di William Hogarth”, “La Gerusalemme Liberata – autori del 1700”, “La Rassegna le Incisioni dell’800”. Nel 1981 un’importante esposizione, “I Maestri dell’incisione del 900”, inaugurerà il nostro Museo Comunale; un organismo culturale considerato all’avanguardia proprio per le sue origini. Il progetto non avrà come scopo la sola rappresentazione dei vari fenomeni artistici, ma attraverso le numerose iniziative espositive ed un diretto rapporto con gli operatori, documenterà la moderna ricerca tra il lavoro nell’arte, l’utilizzo dei linguaggi comunicativi e lo sviluppo delle nuove tecnologie. Grazie al qualificato impegno del suo direttore, Carlo E. Bugatti, alla struttura arriveranno cospicue donazioni dagli artisti coinvolti; oggi le opere sono disposte nei vari Archivi di settore che costituiscono il considerevole patrimonio museale. Il 1975 è l’anno in cui viene pubblicato per Einaudi il saggio di un autorevole critico d’arte, Filiberto Menna, con il significativo titolo: “La linea Analitica dell’Arte”, che ebbe un notevole successo con ristampe nel 2001 e 2009. Menna leggeva e definiva l’arte moderna distinguendola da quella contemporanea, tracciando i numerosi percorsi tra i movimenti d’avanguardia. Descriveva alcuni eventi ed i suoi protagonisti, illustrava la metodica analitica della scomposizione e del ricollocamento di elementi linguistici a partire dal rapporto tra la parola e l’immagine. Nel progetto Musinf ritroviamo questi percorsi, l’estrema modernità, il positivo protagonismo dell’artista ed il metodo analitico in sintonia con gran parte dell’arte moderna internazionale. Il nostro è un Museo che documenta la ricerca, l’informazione e la varietà della proposta culturale: in sintesi, dal segno inciso alla fotografia digitale, con uno sguardo all’immagine elettronica e alla nuova scrittura. Le attuali normative ministeriali e l’associazionismo interessato all’arte contemporanea insistono sulla necessità di un’apertura informativa legata alla velocità della comunicazione in rete. Il progetto di Museo Diffuso della Provincia di Ancona, a documentazione della ricerca contemporanea in arte, coincise con l’apertura del nostro Musinf e del MAM di Montecarotto. La politica culturale territoriale per una volta anticipa i temi della comunicazione globale: ciò che avviene ora lo abbiamo progettato oltre trent’anni addietro; forse non ne eravamo così consapevoli o non lo abbiamo comunicato in modo sufficiente. Un altro aspetto della nostra storia è rappresentato dal lavoro sull’attualità tecnologica; il Museo con alcune aziende del settore partecipò al “Softel Expo” nell’edizione del 1988 organizzata dall’Ente Fiera di Ancona. Si presentarono alcuni esempi di possibili sviluppi dell’immagine digitale, grazie alla collaborazione con gli artisti del gruppo Xeros di Milano con l’iniziativa: “L’automazione flessibile nella piccola e media industria e negli enti territoriali”. I progetti si susseguirono, anche con la partecipazione alle edizioni di “Carta Canta” realizzate all’Ente Fiera Regionale nella sede di Civitanova Marche. Nel ripercorrere la storia museale, ricordiamo una delle sue importanti iniziative nell’ambito del Convegno Nazionale “Quando lo Stato è Donna”, organizzato a Senigallia dal 1988 al 1994, per il quale il Musinf programmò le varie esposizioni collaterali, tutte allestite nelle sale della Rocca Roveresca. Per le edizioni del 1991 e del 1994 si progettarono due rassegne dai titoli significativi “Fe/Mail Art” e “Dedicato Donna” che curai assieme a Chiara Diamantini. È anche utile rammentare che nelle sale della Rocca Roveresca fu dedicato un omaggio alla pittrice Nori De’ Nobili con l’esposizione di suoi importanti dipinti. Le opere furono selezionate con cura scientifica da un gruppo di lavoro nominato dalla Provincia di Ancona e coordinato da Carlo E. Bugatti. Sulla figura della pittrice e sul suo lavoro fu realizzata anche una catalogazione fotografica, la compilazione di dettagliate schede informative e furono elaborate da alcune artiste opere a lei dedicate, come l’installazione di Chiara Diamantini nel pianoterra della Rocca Roveresca. L’attività di selezione, cura e catalogo dell’opera della De’ Nobili, dopo molti anni di coerente impegno, si concretizzerà nel 2012 con l’apertura del Museo Comunale Nori De’ Nobili a Ripe di Tre Castelli che, come amiamo affermare, diviene una delle utopie realizzate dell’arte contemporanea. Pertanto, nella presente pubblicazione abbiamo riprodotto alcuni testi “per non dimenticare”, riportando delle pagine già edite nei decenni precedenti. Ora, nel segno della continuità di azione culturale sul lavoro artistico femminile, con una attenzione organizzativa particolare, riproponiamo le mostre “Fe/Mal Art” e “Dedicato Donna”. I materiali provengono dagli Archivi del Musinf e, rispetto alle mostre storiche, hanno un diverso criterio nella scelta delle opere e nella realizzazione dei momenti espositivi. Il Musinf ha sempre collaborato e condiviso iniziative con diversi altri Musei; con quello della Mail Art di Montecarotto in particolare, sono state concepite mostre e comuni operazioni di arte postale che hanno arricchito i rispettivi archivi. La Legge Regionale del 17 maggio 2018 n.15, attribuisce a Senigallia il ruolo di Città della Fotografia. Un riconoscimento del costante lavoro svolto dal Museo negli oltre trent’anni di attività di archivio e nella preparazione di numerose e qualificate mostre nazionali ed internazionali, collocando come protagonisti figure storiche di riferimento come Giuseppe Cavalli, Mario Giacomelli, Ferruccio Ferroni, tutti i componenti del Gruppo Misa e molti altri fotografi italiani. Inoltre, aver instaurato con gli eredi dei personaggi trattati proficui rapporti di collaborazione, ha garantito nel tempo lo sviluppo di una specifica attività su ogni singolo artista. Vorrei sottolineare come la figura dell’Avvocato Ferruccio Ferroni sia stata molto importante per il ruolo esercitato nel coadiuvare il direttore Bugatti e l’attività svolta per le donazioni storiche di Mario Giacomelli e del fondo Cavalli. In seguito, con la personale donazione delle sue immagini fotografiche, abbiamo qualificato il percorso progettato; si è suggellata una importante collaborazione e si è inaugurata l’attività di archivio, riservando alla fotografia d’arte una centralità di spazio operativo. Un altro aspetto che caratterizza il nostro Museo è, fin dal 1987, l’attività di documentazione della Poesia Visiva Internazionale. La mostra che segnò l’inizio di questo lavoro fu in quell’anno “Parola come Immagine” a cura di Mirella Bentivoglio, esposta nei locali dell’Expo Ex ai giardini della Rocca Roveresca, uno spazio tra l’altro appena inaugurato dopo un’accurata ristrutturazione. L’anno successivo, sempre come iniziativa collaterale al Convegno “Quando lo Stato è Donna”, fu realizzata nelle sale dei piani nobili della Rocca Roveresca la storica mostra “Volùmina”, sempre a cura di Mirella Bentivoglio, una iniziativa che risultò di grande successo internazionale. Nel 1988 Eugenio Miccini, il padre della Poesia Visiva, presente a Senigallia in occasione della personale di Chiara Diamantini alla Galleria Portfolio, decise di collaborare con il Musinf, donando un cospicuo numero di sue opere, di molte pubblicazioni e materiali documentativi multimediali. A seguire ci fu la corposa donazione di Mirella Bentivoglio e di numerose artiste ed artisti che oggi costituiscono l’Archivio Internazionale della Poesia Visiva e del Librismo. Dal 1989, con le opere ed i materiali editoriali raccolti, l’Archivio ha organizzato mostre a Senigallia ed in altre città; ricordiamo, ad esempio, l’esposizione alla Galleria il Gabbiano di La Spezia e la partecipazione alla Mainzer Minipressen-Messe di Mainz. Una storia che dal 1981 caratterizza Senigallia come città d’arte, una storia che continueremo a raccontare.

Stefano Schiavoni